Il contratto di comodato è un accordo tra due parti, in cui una (comodante) si impegna a concedere in uso gratuito un bene mobile o immobile a un'altra (comodatario) per un determinato periodo di tempo.
Esistono diverse tipologie di comodato, tra cui:
- Comodato d’uso gratuito: in questo caso il comodante non richiede alcun corrispettivo al comodatario per l'utilizzo del bene oggetto del contratto. Questa tipologia di comodato è molto comune tra familiari, amici o conoscenti che desiderano prestarsi reciproci dei beni. È importante ricordare che, nonostante il comodato sia gratuito, il contratto deve essere redatto per iscritto, in modo da evitare fraintendimenti e problemi futuri.
- Comodato oneroso: in questo caso il comodante richiede un corrispettivo al comodatario per l'utilizzo del bene oggetto del contratto. In genere, il corrispettivo viene stabilito dalle parti e può essere una somma fissa o un canone mensile. Il comodato oneroso è una soluzione comune nel caso di beni di valore elevato, come ad esempio un'auto o un immobile.
- Comodato verbale: questa tipologia di comodato non prevede la stipula di un contratto scritto, ma viene stabilita verbalmente tra le parti. Tuttavia, è sempre consigliabile redigere un contratto scritto per evitare eventuali contestazioni in futuro.
- Comodato scritto: il contratto viene redatto per iscritto e sottoscritto dalle parti.
Il termine del comodato viene concordato dalle parti e indicato nel contratto. In mancanza di accordo, la durata del comodato gratuito è di 30 giorni, mentre quella del comodato oneroso deve essere concordata dalle parti.
Le condizioni del comodato possono variare a seconda del tipo di bene oggetto del contratto. Ad esempio, per un immobile, le condizioni potrebbero riguardare l'obbligo per il comodatario di effettuare le riparazioni necessarie, mentre per un bene mobile potrebbero riguardare l'obbligo di restituire il bene in buono stato.
I costi del comodato dipendono dalle condizioni pattuite dalle parti. Nel caso di un comodato gratuito, non sono previsti costi per il comodatario, mentre nel caso di un comodato oneroso, il comodatario deve corrispondere al comodante una somma di denaro.
Le clausole del contratto di comodato possono riguardare l'obbligo del comodatario di restituire il bene in buono stato, l'eventuale responsabilità del comodante in caso di danni causati dal bene, il divieto di subcomodare il bene a terzi, ecc.
Il contratto di comodato deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data di stipula, pagando una imposta di registro fissa (a differenza del contratto di locazione) di euro 200,00 più una marca da bollo da 16 euro ogni 100 righe o 4 pagine per ogni copia. La registrazione ha l'effetto di rendere il contratto opponibile ai terzi.